Elena e Penelope: oltre lo stereotipo

 


Quando e perché nasce lo stereotipo di Elena traditrice e Penelope, moglie devota? Ci hanno sempre detto la verità su questi due personaggi, o anch’essi sono frutto di una successiva lettura semplicistica che ne ha appiattito la personalità?

Elena è la traditrice per eccellenza, nonché causa della guerra di Troia, perché  abbandona la figlia Ermione e il marito Menelao per seguire il bel Paride. Penelope invece è la moglie devota che attende, vent’anni,  il ritorno del marito.
Questo è ciò che la tradizione post-omerica ci ha fatto credere. Eppure Omero non ci offre una prospettiva così ingenua sulle due donne… anzi….

Nel mondo greco tutto il genere femminile era ritenuto pericoloso, non si poteva essere al sicuro con nessuna donna, anche con la più irreprensibile. Gli esempi si sprecano: Clitemnestra che vendica Il sacrificio di Ifigenia con l'uccisione del marito Agamennone, appena tornato dalla guerra, in complicità con l’amante Egisto;  Medea che uccide i figli a seguito del tradimento di Giasone… insomma i mariti dovevano stare attenti alle loro donne e non fidarsi mai di loro, qualunque cosa accada. All’uomo era raccomandata estrema prudenza.

A ben vedere l'Odissea è l'epopea del tradimento, l’eroe è più volte infedele alla moglie e, a un certo punto, ci viene il dubbio anche sulla lealtà di Penelope. 
In più passi dell'Odissea, viene messa in dubbio questa proverbiale fedeltà senza addurre tuttavia prove a testimonianza: fra tutte nel 18° canto dell'Odissea, Penelope si fa bella prima di mostrarsi ai Proci e alla sua famiglia. A quale scopo? Ammaliarli forse? Per farli cadere in una trappola, come effettivamente accade al ritorno di Odisseo, quando  tutti i Proci vengono uccisi? 

Se così fosse, anche la casta Penelope usa la sua bellezza per ingannare e mietere vittime, seppur indirettamente, esattamente come sua cugina Elena, la “cagna odiosa”. 
Ai tempi di Omero questo epiteto trova largo impiego anche nel linguaggio comune: “faccia di cane” è colui o colei senza vergogna, che dissimula devozione, fedeltà per poi tradire senza ritegno. Ma fu davvero Elena la colpevole del famoso tradimento? In un mondo governato dagli dei, Elena ha davvero potere decisionale?
Eros infatti è un Dio che “non lascia scelta, che se ne infischia della morale e va in giro a distruggere matrimoni”, Elena perciò è stata due volte sedotta: prima da Eros e poi da Paride che l’ha persuasa ad abbandonare il marito e la figlia.
In effetti se Elena fosse stata ritenuta realmente colpevole, perché Menelao l'avrebbe perdonata e ripresa con sé? Paride è maggiormente oggetto di biasimo, poiché ha sottratto la donna al legittimo marito. Questo dimostra che Elena non aveva alcun potere decisionale e, di conseguenza, non poteva essere ritenuta colpevole.

Eppure, nonostante tutte queste considerazioni, Elena resta la traditrice per eccellenza e Penelope mantiene nella tradizione il suo status di moglie devota. Prova che, a volte, è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.


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