L'ora di italiano: una riflessione.
Anche quest'anno i contestatissimi esami di Maturità si sono conclusi. Ci lasciamo alle spalle un anno scolastico inedito e ancora tante sfide ci attendono nel prossimo futuro.
Dovremo essere resilienti, adattarci alle nuove norme e diventare portavoce di un cambiamento nei metodi e negli strumenti fino ad ora utilizzati. Ma non si tratta solo di questo. Luca
Serianni, già da diversi anni, evidenzia quanto sia importante revisionare le modalità
d'insegnamento della lingua e della letteratura italiana e lo esemplifica per iscritto in questo saggio L'ora di italiano. Scuola e materie umanistiche.
L'obiettivo
è certamente quello di adattarsi ai nuovi canali di apprendimento,
non tralasciando i pilastri della disciplina: in primis
l'ortosintassi e la comprensione del testo. Queste abilità devono
essere acquisite al fine di aprire la strada a nuovi percorsi, non
necessariamente già battuti, ma dedicarsi a costruire sentieri
inediti; infatti il senso e lo scopo della letteratura, che viene
dopo il corretto uso della lingua scritta e orale, dà
senso al nostro stare insieme,
garantisce
la formazione della coscienza identitaria. Secondo
Serianni, lo studio e la lettura dei classici rappresentano un
pilastro dal quale è impossibile prescindere, anche a costo di
torturare gli adolescenti. Egli condivide una famosa affermazione di
Antonio Gramsci secondo cui lo studio è
un mestiere faticoso, un abito acquisito con lo sforzo e il dolore e
la noia. Una
definizione in netta contrapposizione con “l'imparare divertendosi”
al quale siamo stati abituati negli ultimi anni. È pur vero che le
generazioni e gli strumenti sono cambiati e quindi è opportuno che
si guardi al mondo della scuola alla ricerca costante di nuove
prospettive e metodologie, che entrino in sinergia con la
contemporaneità, ma è altresì vero che non debba passare il
messaggio che tutto sia semplice e a portata di click. Si fornirebbe
un'idea distorta e parziale della realtà e si verrebbe meno a quello
che è uno dei principi della scuola ovvero formare un marinaio che sappia navigare soprattutto con i venti sfavorevoli.
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