Quei simpatici rivoluzionari di Wheeler Road. Richard Yates e il suo Revolutionary Road


Settimana dopo settimana, un libro diverso mi fa da compagno di viaggio.


Oggi ho un accompagnatore d'eccezione: Richard Yates e il suo più celebre romanzo Revolutionary Road ((QUI il mio articolo completo su Temperamente ) 


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Lo scrittore afferma di aver avuto dei buoni maestri. Dice di essersi ispirato ai grandi della letteratura mondiale: Dickens, Conrad, Joyce, Salinger, Dostoevskij, Fitzgerald... e che senza di loro non sarebbe "riuscito a mettere insieme in maniera decente nemmeno mezzo libro". 

Yates, al contempo, ha ispirato la letteratura americana a lui successiva: Hornby, Carver, Ford... ( solo per citarne alcuni) e vi aggiungerei anche Jeffrey Eugenides (le drammatiche scene finali di Revolutionary Road mi hanno riportato alla mente la conclusione de Le vergini suicide che forse per osmosi, o forse per caso ne ha ricalcato le orme).



Ma furono anche il cinema e i film degli anni '30 ad ispirare Yates, infatti la camera da presa ha profondamente influenzato il suo stile cristallino e realista.

Per cui, ho pensato che non ci fosse momento e autore migliore per inaugurare una nuova rubrica: Literature goes to Hollywood. 

L'obiettivo sarà quello di evidenziare quanto il rapporto fra scrittura e immagine, apparso per tanto tempo lontano, sia al contrario vicino e, talvolta, simbiotico.






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