La Parigi degli scrittori: la Maison de Victor Hugo

Girovagare, con un falafel in mano nel Marais, è una delle esperienze più suggestive che si possano fare a Parigi. In questo quartiere, brulicante di vita e di colori arcobaleno, passato e futuro, cultura e divertimento si intrecciano. Vi imbatterete in tante caffetterie tradizionali, gallerie d'arte, numerosissimi negozietti vintage e ovviamente, librerie.

E' situata al numero 6 di Places Des Vosges, la Maison de Victor Hugo (oggi, adibita a museo) dove lo scrittore visse per circa sedici anni.



In questa casa videro la luce dei capolavori letterari: il dramma Ruy Blas, la raccolta di poemi Les Voix intérieures e soprattutto buona parte de Les Misérables.

I dipinti, vari cimeli e i mobili ci permettono di rivivere una fase molto importante dell'esistenza di Hugo: l'esilio ventennale tra Bruxelles, l'isola di Jersey e Guernesey.

La casa si estende su tre piani: dopo aver salito una inquietante scala di legno cigolante, la nostra visita parte dal secondo piano del palazzo. Il percorso si snoda dalla sala da pranzo fino alla stanza da letto, la cui disposizione è frutto di una ricostruzione; infatti, anche il mobilio proviene dalle diverse abitazioni di Hugo. Nell'anticamera, attira l'attenzione l'albero genealogico dello scrittore. Vediamo il ritratto dei genitori, di alcuni dei suoi figli, ma soprattutto del fratello Eugène. Del poeta Eugène Hugo si sa davvero poco, un personaggio, totalmente, oscurato dal precoce e straordinario talento di VictorLa rivalità fra i due fratelli non era solo letteraria, ma come nei migliori romanzi sentimentali, era causata anche da una donna: Adèle Foucher. Da sempre amore segreto del poeta, che gli preferì, però, il fratello Victor.




La delusione e il costante senso di inferiorità causeranno ad Eugène una grave depressione. Internato in manicomio a ventidue anni, in uno stato che non accennava al miglioramento e privato dell'affetto della famiglia, morirà, solo, nel 1837.

Victor gli dedicò Les Jumeaux e A Eugène vicomte Hugo, un componimento de Les Voix intérieures forse, per fugare il senso di colpa per averlo abbandonato.

Segue la sala da pranzo, caratterizzata da meravigliosi muri damascati e un mobilio ottocentesco tipico delle abitazioni di Hugo prima del suo esilio. Estremamente particolari sono le tre sale delle “cineserie”, ammobiliate, invece, dall'amante Juliette Drouet quando i due vivevano a Guernesey. Alcuni decori furono realizzati dallo stesso scrittore, ciò mette in luce le sue grandi abilità di disegnatore.

In ultimo la stanza da letto: l'arredamento in stile medioevale rispetta, pienamente, i gusti di Hugo. Questo mobilio fu acquistato al ritorno dall'esilio, quando lo scrittore, acclamato padre della Repubblica, poté trascorre gli ultimi anni che lo attendevano nella serenità della sua dimora.

Stanza per stanza, ci sembra di frugare fra la vita di Hugo, curiosare fra i suoi affetti e piombare in un'altra dimensione, fatta di ringhiere in ferro battuto e case di mattoni rossi.

Le sue ceneri, insieme a quelle di Émile Zola e Alexandre Dumas (padre), si trovano nella cripta del Pantheon nel famoso quartiere latino. Le sepolture bianche ed essenziali li celebrano non solo come grandi scrittori, ma soprattutto come emblemi delle idee repubblicane. Il più sfortunato fratello Eugène, invece, fu seppellito a Père-Lachaise.


Commenti