Occhio al bottino! Salone Internazionale del Libro (Torino, 12-16 Maggio 2016)



Piatto ricco mi ci ficco. 
La "refurtiva" dal Salone Internazionale del Libro di Torino.






Nove ore, tre padiglioni e milleduecento espositori dopo...


Fra tutti i titoli e gli stand a disposizione è facile perdere l'orientamento, soprattutto per una neofita del Salone.

Dopo un primo giro di perlustrazione, ho aperto le danze con lo stand di Minimum faxdove mi sono aggiudicata: Io confesso. Conversazioni sul cinema allo stato puro che raccoglie aneddoti e divagazione sulla vita cinematografica, e non, del Re del Brivido Hitchcock, (un personaggio che mi ha sempre incuriosita, sul quale punto di scrivere a breve qualcosa) e Come diventare se stessi, intervista a David Foster Wallace da cui è stato tratto il film The end of the tour. 



Rotti i primi indugi, sono capitata presso lo stand di Passigli Editore, noto soprattutto per le collane di poesia italiana e straniera (i fan di Neruda ne sanno qualcosa, probabilmente). Sono rimasta colpita dalle copertine sofisticate ed eleganti, in linea con i contenuti proposti dalla casa editrice; fra i diversi titoli proposti, ho scelto Luna di pioggia di Colette, della quale non avevo letto ancora nulla. Tratto da una vicenda autobiografica dell'autrice francese, la quale alla ricerca di una dattilografa per il suo ultimo romanzo, si imbatte in Rosita Barberet che occupa l'appartamento, dove la stessa scrittrice aveva vissuto...

Lo stand che mi ha creato più grattacapi è stato quello di Iperborea: troppi titoli interessanti. Per chi non lo sapesse, questa casa editrice si occupa di autori scandinavi, olandesi, danesi, islandesi...  Una delle sue punte di diamante è Bjorn Larsson, il quale dice che "essere pubblicati da Iperborea significa avere ottime probabilità che ai propri libri venga concessa una lunga vita invece di un’esistenza effimera. Per il momento l’Italia è l’unico paese in Europa in cui si possono comprare e leggere tutti i miei libri; per me è come sentire che non solo i miei romanzi, ma io stesso sono vivo".
Il nome credo faccia riferimento ai mitologici Iperborei, popolo favoloso, collocato generalmente nel Nord Europa. Si dice che fossero cari ad Apollo e che, per quest,o il dio scegliesse fra di loro i giovani destinati a diventare i suoi ministri. Non solo il tema, ma soprattutto la grafica ha attirato la mia attenzione: la tecnica dell' acquerello e le soluzioni cromatiche mi ha fatto subito venire in mente le atmosfere nordiche: impossibile non acquistare. Dopo lunghi ripensamenti, ho deciso di acquistare Una moglie giovane e bella di Tommy Wieringa, che si sviluppa attorno al matrimonio fra il quarantenne protagonista e sua moglie, di quindici anni più giovane. 

In ultimo, non ho potuto resistere a due classici in lingua inglese: Un marito ideale e L'importanza di chiamarsi Ernest, per rinfrescare le mie scarse e arrugginite capacità linguistiche. 





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